sabato 8 ottobre 2011

La democrazia imperfetta

Ieri, durante la trasmissione di Paratore su Rai 2, ho ascoltato una risposta dello scrittore Buttafuoco che mi ha fatto riflettere sulle condizioni della nostra democrazia. Lo scrittore siciliano ha infatti affermato: "Io non sono nè di destra nè di sinistra, non voto, non faccio politica e non sono democratico".

A prima vista sembrerebbe una frase ad effetto, buttata lì per impressionare la platea da parte di un personaggio noto per il suo anticonformismo, invece, a parer mio, è una perfetta sintesi delle condizioni attuali del nostro paese.
I dati ufficiali ci dicono che gli aventi diritto al voto in Italia sono 47.118.352. Bene! Ma ci siamo mai chiesti quanti di questi hanno i requisiti necessari per poter esprimere un voto ragionato e consapevole nell'interesse del paese, indipendentemente dalle proprie motivazioni strettamente personali. Non penso siano più del 50%. Ed è proprio tra questi 28 milioni di elettori consapevoli che si trovano i numerosissimi astensionisti come Buttafuoco, al quale spero nessuno vorrà negare la capacità intellettiva per esprimere un voto ragionato e consapevole. Il risultato è che oggi siamo rappresentati da un parlamento eletto con la maggioranza dei voti provenienti da chi è meno consapevole dell'importanza del suo voto per il benessere futuro di tutti.
Tutto ciò ci conduce inevitabilmente a mettere in discussione il "suffragio universale" che sta alla base

martedì 4 ottobre 2011

Chi pagherà a Barletta?

In un paese che ha eletto l'irresponsabilità a linea guida della vita pubblica e privata, una tragedia come quella di Barletta rientra nella normalità assoluta. Permessi concessi nel 2009 per sopraelevare lo stabile adiacente da due a tre piani che poi è stato demolito lasciando la vecchia casa senza appoggi esterni ( nel 1900 le case non erano fatte di cemento armato e trovavano maggiore stabilità proprio dall'appoggio sulle case vicine ), controlli di tecnici comunali, vigili urbani e vigili del fuoco che stabiliscono l'assenza di rischi pochi giorni prima del crollo ed infine una fabbrica nello scantinato con lavoratori in nero. Chi sono i responsabili di tutto ciò? Saranno adeguatamente perseguiti dalla nostra magistratura così sollecita nel procedere ad arresti clamorosi ed intercettazioni infinite nei confronti del reato di sfruttamento della prostituzione? Temo proprio di no. Ne riparleremo.