A riprova che le leggi vengono sempre fatte "ex catedra", con la presunzione di sapere, e mai da chi conosce dal di dentro lo stato delle cose che si vogliono cambiare, la limitazione dell'uso del denaro contante a 1000 euro rappresenta il più macroscopico errore di valutazione per l'obiettivo che si intendeva perseguire.
E' stato detto che questo era il modo più efficace per combattere l'evasione fiscale mentre si è invece creato un "mostro" che la farà crescere a dismisura nei prossimi anni.
Nei rapporti industriali e commerciali tra aziende già da molto tempo l'uso del contante si era ridotto al minimo o era scomparso del tutto, quindi questo provvedimento è ragionevolmente rivolto solo verso i rapporti tra i privati cittadini e le categorie che con essi possono interagire ( professionisti, piccoli commercianti, artigiani, ecc.. ) che evidentemente, per i nostri legislatori, sono il vero nemico da colpire e punire. Bene, come tutti coloro che si sentono attaccati, anche questi "nemici dello stato" cercheranno di difendersi con ogni mezzo e il principale sarà quello di creare una "circolazione parallela" di contante al di fuori della rete bancaria e quindi non tracciabile e, soprattutto, non imponibile fiscalmente.
Quando il limite era stato posto intelligentemente a 12500 euro, le somme in contanti inferiori a questo limite, venivano prelevate dai conti bancari, spese magari senza ricevuta fiscale, per poi tornare nuovamente in un altro conto bancario o trasformarsi in qualche nuovo strumento finanziario. Tutti passaggi questi che il fisco avrebbe potuto, con poco sforzo, tracciare uno per uno ed eventualmente contestare al potenziale evasore. Come sanno tutti coloro che hanno a che fare con transazioni tra privati ( meno i nostri "professori" che nella loro comoda e ricca vita non hanno mai avuto bisogno di disfarsi di qualcosa ) queste avvengono solo ed esclusivamente per contanti. Basterebbe provare ad acquistare un qualsiasi oggetto in uno dei tanti mercatini di antiquariato per rendersene conto. Una volta però questo denaro, prima o poi, rientrava nei flussi bancari del venditore e dell'acquirente pronto ad uscire di nuovo per nuovi acquisti e a rientravi per nuove vendite. Oggi non più! Ogni acquirente professionale sa che per poter continuare a svolgere la sua attività dovrà necessariamente dotarsi di un "serbatoio" di contante sempre pronto da custodire in cassaforte o sotto il materasso e che non potrà mai più rientrare nei flussi bancari a meno di non dichiarare come, perchè e da chi è stato percepito. Una vera follia! Si sta così creando un mercato parallelo del contante che governerà il "baratto" tra privati, del quale non sarà possibile conoscere nulla per il fisco a meno di dispendiose e costose indagini quando, prima, sarebbe bastata un'occhiata ai movimenti di conto corrente dei contribuenti sospetti.
Tralascio ovviamente di parlare degli effetti anti riciclaggio di questa manovra per non cadere nel ridicolo, visto che tutti abbiamo certezza che gli strumenti utilizzati a questo scopo erano e sono ben diversi dai piccoli movimenti di contanti ( volendo comunque tracciabili ).
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