giovedì 5 gennaio 2012

L'ultimo liberale

Bellissimo l'articolo di Piero Ostellino sul Corsera di ieri dal titolo " Uno stato troppo controllore soffoca i principi liberali". Difficile dare torto a Ostellino quando dice che "le transazioni intersoggettive non sono vincolate ad alcuna giustificazione metagiuridica e/o morale" e che da noi la strada sulla quale si sono avviati gli ultimi governi Berluscono-Tremonti e Monti è invece quella di pretendere di sapere che cosa fa il cittadino dei propri soldi. Ma per saperlo:
1) hanno tolto, di fatto, dalla circolazione la carta-moneta, che pure lo Stato continua a stampare;
2) hanno equiparato i risparmiatori a criminali;
3) hanno violato un principio di civiltà che ha le sue radici nella tradizione dello Stato moderno;
4) attraverso il controllo dell'uso del denaro, hanno imposto agli individui una gerarchia di fini;
Dice Ostellino " prima di diventare un paese di socialismo reale, l'Italia annega nel ridicolo. Una signora che, per ritirare  poche migliaia di euro dal suo conto corrente, ha dovuto compilare un modulo, nel quale
dire che cosa ne avrebbe fatto, ha scritto:"Servono per le puttane di mio marito e, a me, per mantenere il mio amante". Una pernacchia alla stupidità dello Stato.
Come non essere d'accordo con Ostellino su tutti questi punti?
Basta vedere i risultati del "Blitz di Cortina" per rendersi conto che basterebbe un pò di seria "buona volontà" da parte degli organi preposti per risolvere il problema dell'evasione fiscale invece di farne un totem per terrorizzare gli italiani.
Ostellino dice anche che "a 66 anni dalla caduta del fascismo, molti italiani sono ancora, culturalmente, in camicia nera e vedono nel potere politico un Duce in nome del quale "credere, obbedire e combattere".
E qui sono ancora d'accordo con lui tanto che, come ho già avuto modo di scrivere, sono convinto che se ci fosse un nuovo, moderno Mussolini sulla scena gli basterebbe salire sul monumento a Vittorio Emanuele in Piazza del Duomo a Milano, e arringare la folla. In meno di un mese troverebbe un milione di persone disposte a seguirlo in una nuova "Marcia su Roma" contro la politica inetta.
Ma dove non sono d'accordo con Ostellino è sul perchè oggi siamo in questa situazione e perchè abbiamo perso di vista l'idea liberale della quale lui è il portabandiera. Purtroppo la parole "liberale" non ha più alcun valore per l'italiano medio, essendo stata purtroppo sputtanata prima dal vecchio Partito Liberale Italiano e poi da Berlusconi che ne aveva fatto la sua bandiera. Oggi forse uno ogni mille italiani sa a quale liberismo fa riferimento Ostellino e gli altri 999 come sentono quella parola pensano a Mani Pulite e/o a Berlusconi. Purtroppo è una bandiera dietro la quale nessuno si incaminerà preferendo la più semplice soluzione dell'Uomo della Provvidenza o del Governo della Provvidenza in mancanza del primo.

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