sabato 26 marzo 2011

Ancora sui limiti di velocità in autostrada

Dopo il famigerato ministro Preti, che si vantava di non aver mai preso la patente, ecco una pletora di legislatori che usano la macchina solo con l'autista e che legiferano su qualcosa della quale sanno poco o niente. Bene farebbero  ad occuparsi di tram, autobus e metropolitane e non di automobili e della loro velocità.
Come sanno tutte le persone di buon senso e coloro che hanno qualche milione di chilometri di guida alle spalle,   la velocità assoluta è un falso problema: una cosa è andare a 100 Km/h con una Panda del 1995 e altra cosa è andare a 160 con una Passat ultimo modello. Da molti anni si cerca da più parti di convincere i nostri legislatori ad introdurre una legge che stabilisca limiti di velocità diversi a seconda del tipo e delle caratteristiche delle autovetture, ovviamente in condizioni identiche di traffico e ambientali, ma non ci si è mai riusciti per la demagogia imperante: "siamo tutti eguali e non è giusto che i ricchi possano correre di più". Considerazione più imbecille non potrebbe esserci visto che il limite di velocità si sposterebbe di poco o niente tra una macchina di classe media e una Ferrari mentre invece porrebbe dei limiti molto più ragionevoli alle vecchie carrette.
La velocità da sola poi non ha mai prodotto i gravi danni che si vuol far credere. Gli incidenti spacciati dalle statistiche a causa della velocità sono sempre stati causati dalla velocità più qualcos'altro: distrazione, ubriachezza, droga, imperizia, scarsa conoscenza della guida e della vettura, poca esperienza di guida, ecc...
Naturalmente, se invece si è inteso inasprire le multa per eccesso di velocità per mascherare il modo più semplice per tassare indirettamente gli automobilisti e rimpinguare le casse dei comuni, rimaste a secco a causa dei mancati interventi statali, allora il discorso è completamente diverso come dimostrano da tempo gli autovelox "pirata" dislocati su tutto il territorio nazionale.

Nessun commento:

Posta un commento