Dopo il famigerato ministro Preti, che si vantava di non aver mai preso la patente, ecco una pletora di legislatori che usano la macchina solo con l'autista e che legiferano su qualcosa della quale sanno poco o niente. Bene farebbero ad occuparsi di tram, autobus e metropolitane e non di automobili e della loro velocità.
Come sanno tutte le persone di buon senso e coloro che hanno qualche milione di chilometri di guida alle spalle, la velocità assoluta è un falso problema: una cosa è andare a 100 Km/h con una Panda del 1995 e altra cosa è andare a 160 con una Passat ultimo modello. Da molti anni si cerca da più parti di convincere i nostri legislatori ad introdurre una legge che stabilisca limiti di velocità diversi a seconda del tipo e delle caratteristiche delle autovetture, ovviamente in condizioni identiche di traffico e ambientali, ma non ci si è mai riusciti per la demagogia imperante: "siamo tutti eguali e non è giusto che i ricchi possano correre di più". Considerazione più imbecille non potrebbe esserci visto che il limite di velocità si sposterebbe di poco o niente tra una macchina di classe media e una Ferrari mentre invece porrebbe dei limiti molto più ragionevoli alle vecchie carrette.
La velocità da sola poi non ha mai prodotto i gravi danni che si vuol far credere. Gli incidenti spacciati dalle statistiche a causa della velocità sono sempre stati causati dalla velocità più qualcos'altro: distrazione, ubriachezza, droga, imperizia, scarsa conoscenza della guida e della vettura, poca esperienza di guida, ecc...
Naturalmente, se invece si è inteso inasprire le multa per eccesso di velocità per mascherare il modo più semplice per tassare indirettamente gli automobilisti e rimpinguare le casse dei comuni, rimaste a secco a causa dei mancati interventi statali, allora il discorso è completamente diverso come dimostrano da tempo gli autovelox "pirata" dislocati su tutto il territorio nazionale.
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