Ho da sempre apprezzato Pansa, giornalista e scrittore, anche quando non condividevo alcuni dei suoi scritti sulla Repubblica e, a maggior ragione, apprezzo oggi il lavoro da lui svolto in questi ultimi anni per ristabilire la verità sui fatti accaduti durante la nostra guerra civile.
Mi è capitato tra le mani un recente numero di Libero del 22 maggio scorso con il suo" bestiario" con questo titolo. Questa volta non posso far a meno di condividere tutto quello che Pansa ha scritto, poco prima dei ballottaggi di Milano e Napoli.
"Il 25 luglio 1943 cadde il regime fascista. Benito Mussolini venne abbandonato dalla maggioranza del Gran Consiglio e si dimise dall'incarico di capo del governo. Ci sarà un 25 luglio anche per Silvio Berlusconi? Il Cavaliere non lo confesserà mai. Eppure, essendo un leader politico accorto, non può evitare di pensarci. L'aria che sente girare attorno alla sua premiership non è più quella del 2008, l'anno del trionfo elettorale. Spira un vento freddo, il cielo si è coperto di nuvole nere, vola minaccioso l'uccello padulo, segno di sfortuna e di trappole in vista...".
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