Ho incontrato al mare un amico che è diventato un personaggio di primo piano nel commercio mondiale del petrolio. Alla mia classica domanda del perchè il prezzo alla pompa di benzina e gasolio non segua il prezzo del greggio ma rimanga sempre alto e non scenda mai, la riposta è stata una sonora risata.
Mi ha spiegato, con l'aria di parlare ad un bambino di cinque anni, che quello che stampa e TV ci propinano come prezzo attuale del greggio in dollari al barile si riferisce solo ai contratti spot a tre mesi che in genere sono trattati da speculatori o piccole compagnie sfigate che non sono in grado di assicurarsi contratti con i paesi produttori. Tutto ciò rappresenta il 3% del volume complessivo della produzione mondiale di greggio. Il restante 97% è regolato da contratti ventennali tra le principali compagnie e i paesi estrattori; contratti che fissano il prezzo per venti anni con pochissime variazioni. Il prezzo reale del greggio è quindi di gran lunga inferiore a quello pubblicizzato che serve da specchietto per le allodole ( noi consumatori ) e che le stesse compagnie pubblicizzano per giustificare eventuali aumenti su una materia prima che in realtà a loro costa forse un terzo. La maggior parte di questi contratti di lungo periodo sono fatti sulla parola ( si, avete capito bene come al mercato delle vacche di una volta ) per cui non lasciano tracce per chi volesse intervenire fiscalmente e si può star sicuri che nessuno sgarra.
Sono rimasto senza parole ma, finalmente, ho capito tante cose!
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